Un sì alla revisione del catasto

Accolta con favore la decisione del Governo di intraprendere la tanto attesa revisione del catasto, senza timore di incorrere nell’aumento della pressione fiscale. L’articolo 7 relativo alla «Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati» è ritenuto da Agefis, il primo passo per la tanto dibattuta Riforma del Catasto. «Siamo estremamente soddisfatti della decisione», commenta il presidente Agefis, Associazione dei geometri fiscalisti, Mirco Mion, «Come sosteniamo da tempo, la revisione del catasto non è più rimandabile, dopo i passi falsi degli ultimi anni e la mancata attuazione della legge delega nel 2015 a causa dei timori di aumento della pressione fiscale».

L’attuale vetusto sistema estimativo catastale ha una base normativa datata risalente al 1939, con una revisione degli estimi effettuati tra il 1988 e 89. La revisione dovrà avvenire con l’individuazione e il classamento di immobili attualmente censiti male o non censiti di terreni edificabili accatastati come agricoli, di immobili abusivi e con modalità che facilitino la condivisione di informazioni tra i vari soggetti coinvolti. Sarà opportuno assegnare a ciascuna unità immobiliare, oltre alla rendita catastale, anche il relativo valore patrimoniale. La revisione del catasto non avrà un effetto immediato sulle tasse, le informazioni ricavate saranno untili per la definizione della base imponibile dei tributi.

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