Sempre complicata la concessione di beni in comodato per le ASD

Frequentemente le società e associazioni sportive dilettantistiche stipulano contratti di comodato gratuito allo scopo di bypassare o sistemare alcune operazioni gestionali e operative, ritenendo in tal modo di rendersi più resistenti all’attacco del fisco.

L’Agenzia delle Entrate a seguito di un accertamento ad un circolo golf, associazione sportiva dilettantistica, tra altri rilievi, recuperava a tassazione dei rimborsi spesa effettuati da parte di due società che detenevano i locali in ragione di un contratto di comodato gratuito sussistente, ribadendo la natura commerciale, conseguentemente  imponibile, dei proventi derivanti dall’utilizzo degli  immobili e della gestione delle attività di piscina, bar e ristorante.

La Commissione Tributaria Regionale di Genova con la sentenza n. 1147 del 3 novembre 2015 coinvolta nel merito confermava la decisione impugnata. Dichiarando assoggettati a tassazione i rimborsi spese pagati all’associazione sportiva dalle due società che detenevano alcuni locali nella disponibilità della stessa in ragione di un contratto di comodato gratuito che non poteva certamente definirsi come tale.

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