Rugby, se l’azione violenta rientra nei limiti del rischio consentito non c’è risarcibilità
Il rugby è uno sport che per natura di svolgimento prevede una c.d. “violenza eventuale” il contatto fisico è inevitabile ed il rischio di lesioni è alto e può portare anche alla morte.
Qualora non si rispettino le prescrizioni regolamentari ovvero si superino i limiti del c.d. rischio consentito impiegando cioè un grado di violenza o irruenza incompatibile con le caratteristiche dello sport praticato e del contesto ambientale nel quale l’attività sportiva è svolta le conseguenze possono essere perseguite in sede penale o civile. Questo è quanto emerge dalla sentenza n. 1148/2019 del Tribunale di Ravenna, con il richiamo alla sentenza Cassazione Civile n. 12012/08-2002.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Quotidiano del Diritto – 14 Luglio 2020 Rugby