Responsabilità delle lesioni nelle competizioni sportive
La sentenza della Corte di Cassazione n. 8609 del 15 marzo 2022 ha dettato un principio sulla responsabilità in caso di lesioni durante una competizione sportiva.
Un calciatore veniva condannato in grado d’appello per aver leso un suo avversario durante una partita. Nel tentativo di recuperare il pallone, avrebbe colpito il suo avversario mentre era in scivolata provocandogli una lesione.
La Corte d’Appello lo condannava poiché considerava inutile il tentativo del calciatore di recuperare il pallone, oltre che foriero di un rischio gratuito.
Il ricorrente ricorreva in cassazione insistendo sul fatto che non era stata presa in considerazione la teoria del cosiddetto “rischio consentito” che ritiene giustificate determinate attività che – pur pericolose e potenzialmente lesive – sono consentite dall’ordinamento in quanto necessarie o comunque oggettivamente utili. In tale ambito rientra a pieno titolo l’attività sportiva.
La Corte annullava la sentenza impugnata con rinvio al giudice civile competente per valore in grado di appello.
La Cassazione riteneva poco argomentata la valutazione dei giudici di merito dato che non era stata contestualizzata la condotta dell’imputato. È necessario, infatti, accertarsi se l’atto sia stato commesso con intenzione ovvero in violazione di regole cautelari. La violazione di una regola di gioco secondo la Corte, non può dar luogo a colpa penale fin quando i comportamenti produttivi di danno restino coerenti al principio di lealtà sportiva.