Politica ambientale: il governo e il “giallo” del RepowerEu
Il governo parla poco delle sue proposte di politica ambientale, anche quando il percorso è già tracciato da impegni presi dai precedenti esecutivi, e che vincolano l’Italia ai necessari obbiettivi internazionali per contrastare l’effetto serra e le drammatiche modifiche climatiche che minacciano il mondo. L’aggiornamento del Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030) doveva essere presentato a Bruxelles entro il 30 giugno. E stato consegnato l’ultimo giorno utile, il 30 giugno appunto. Ma non è il documento completo: è una sua sintesi, peraltro lacunosa e a tratti vaga. Sul REPowerEU, che è poi il Piano europeo che impegna a eliminare gradualmente la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, ci sono dall’esecutivo rassicurazioni, ma non informazioni, che è molto difficile – se non impossibile – ottenere. Del REPowerEU se ne parla nel Pniec (anzi, nella sua sintesi) ma ovviamente non nel dettaglio, e così resta un Piano sconosciuto. Eppure ci sono otto miliardi di fondi europei in ballo. Il ministro Fitto rassicura: non c’è un ritardo. E per il piano (che ad esempio Spagna e Francia hanno già consegnato) si ha tempo fino al 31 agosto, con la rimodulazione del Pnrr. Ma il mese delle vacanze non è il periodo migliore per lavorare su decisioni che dovrebbero essere affrontate con sollecitudine e pianificazione
Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva
L’articolo di PASQUALE STIGLIANI
IL – 17 LUGLIO 2023