Per le associazioni sportive è determinante la qualifica di ente non commerciale
Per le ASD è determinante la qualifica di ente non commerciale. Questo quanto deciso dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 546 del 11 gennaio 2023.
Una associazione sportiva dilettantistica ricorreva alla Corte, impugnando dodici avvisi di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate riguardanti il recupero delle maggiori imposte a seguito della perdita di natura di ente non commerciale.
La CTP di Cagliari e la CTR della Sardegna rigettavano l’appello dei contribuenti, sostenendo che mancassero i presupposti perché fosse valida la natura di ente non commerciale e che quindi essa dovesse essere considerata come società di fatto. In primis mancava la prova di una vera e concreta vita associativa, dato lo svolgimento delle assemblee in presenza dei soli membri del direttivo. Il giudice, infatti, aveva inteso che gli associati fossero in realtà clienti della palestra che pagavano un corrispettivo per l’attività svolta.
L’associazione giungeva in Cassazione con tre motivi di ricorso, sostenendo di non poter presentare la documentazione a seguito di un furto subito e che non fosse, a suo avviso, ammissibile la perdita della natura di ente non commerciale e della trasformazione in società di fatto.
La Corte rigettava tutti i motivi di ricorso, ribadendo che fosse ammissibile a causa della mancanza del principio di democraticità e partecipazione nel rapporto associativo e che l’associazione perdesse carattere di ente non commerciale per la prevalenza di attività commerciale su quella istituzionale.
Per questi motivi la Corte rigetta il ricorso e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali in favore del controricorrente.