Palestre, incrementano le richieste di corsi misti in presenza e online
Sempre più corsi in casa, con l’istruttore che fornisce informazioni e suggerimenti online, utilizzando anche lezioni registrate in palestra e all’aperto. Così prosegue il trend nel 2021 e probabilmente rappresenterà la traccia per il futuro con corsi misti, sia in presenza che di fronte al tablet.
Fonte: Il Sole 24 Ore Sport – Gruppo il Sole 24 Ore – 11 dicembre 2020
Palestre, crescono le richieste di corsi ibridi e prodotti multi-servizio
Sportclubby indica che il 70% di chi frequenta una palestra dichiara di voler tornare ad allenarsi in presenza, mentre il 30% potrebbe fare attività online, on-demand e all’aperto. Il 20% si aspetta pagamenti digitali, assicurazioni sportive, servizi di trasporto casa-palestra per ragazzi, welfare aziendale.
di Marcello Frisone
Non solo più di presenza. Nel 2021, e probabilmente anche in un futuro più lontano, i corsi in palestra si svolgeranno sempre più da casa con l’istruttore che dà indicazioni online dall’altro lato del pc o facendo ricorso a lezioni già registrate oppure all’aperto, anche da soli. Il trend dello sport industry, stimato da un’indagine fatta su 600 italiani da Sportclubby (la principale piattaforma per prenotare corsi, campi e servizi dedicati a ogni tipo di sport, usata da 500mila utenti e oltre 700 centri nel nostro Paese) sembra subire un cambiamento non da poco a causa della pandemia.
Se il 70% di chi frequenta una palestra dichiara di voler tornare ad allenarsi in presenza, c’è il 16% che potrebbe affiancare ai corsi in sede anche attività online, il 3% prevede di allenarsi prevalentemente in livestreaming e chi invece lo farà soprattutto con lezioni registrate on-demand (1%). Infine, c’è un 3% degli sportivi che sceglierà di allenarsi all’aperto in autonomia, senza vincoli con club o trainer, e c’è il 7% che opterà per questa soluzione con il supporto del proprio centro o istruttore di fiducia.
Cosa è cambiato
Prima dell’emergenza, la maggior parte degli sportivi (70%) faceva attività regolarmente 3 o più volte a settimana. Negli ultimi 6 mesi il 63% ha diminuito la propria frequenza di allenamento, con un impatto maggiore tra gli over 55 (73%). Non stupisce quindi che 7 italiani su 10 nel 2021 vogliano tornare ad allenarsi in presenza, ma il Covid-19 ha aperto le porte anche a un nuovo mercato ibrido che arriverà appunto a pesare fino al 30% del mercato. I corsi online, inoltre, potrebbero permettere ai club di coinvolgere nuovi clienti da ogni parte d’Italia: 1 italiano su 3 dichiara infatti che nel 2021 si allenerebbe online anche con palestre o trainer che non hanno sede nella propria zona.
Il nuovo ruolo delle palestre
Una buona parte dei club ha già sperimentato sulla propria pelle il cambiamento in corso e nel dopo Covid-19 il 18% integrerà in modo permanente un’offerta online ai propri abbonamenti, 15% proporrà anche corsi outdoor e il 41% aggiungerà entrambe le soluzioni. Soltanto il 26% non inserirà il digitale e l’outdoor nei propri palinsesti. Del resto, a fronte di un 31% che nel 2020 ha più che dimezzato il proprio fatturato, diversificare l’offerta online e outdoor ha giovato al 15% dei club, permettendo di mantenere i ricavi stabili o addirittura aumentarli o, al limite, di contenere la flessione entro il 20%.
Il legame tra atleti e palestra
Sempre secondo l’indagine, molti italiani si aspettano che il proprio club faccia un buon uso della tecnologia per offrire servizi su misura, in linea con le loro nuove esigenze (corsi in orari comodi, promozioni basate sui propri gusti). Un aspetto (il più indicato dagli intervistati con il 62% di preferenze) su cui i professionisti dello sport dovranno senza dubbio puntare. Per molti (44%), la palestra nel 2021 dovrà essere una piattaforma di servizi legati a sport e benessere, dove trovare per esempio trainer, nutrizionista, meditazione, fisioterapista, specialisti per visite mediche.
Richiesta di pagamenti digitali
Uno sportivo su 5 si aspetta poi per il prossimo anno anche un’offerta integrata di funzionalità per agevolare la pratica sportiva (pagamenti digitali, assicurazioni sportive, servizi di trasporto casa-palestra per ragazzi, welfare aziendale). Il 18%, infine, vorrebbe che il proprio club mantenesse forte la community che si è creata online, attraverso l’uso di canali social e app da cui ricevere aggiornamenti costanti e stimoli. Un’esigenza che potrebbe cambiare il Dna dei club e delle professioni nel settore. «Gli anni che ci attendono – spiega Stefano De Amici, Cpo e cofondatore di Sportclubby – offriranno una sfida stimolante per lo sport system italiano: da una parte, gli sportivi con nuove abitudini ed esigenze dettate dai consumi digitali; dall’altra, i club, che stanno imparando di fatto un nuovo mestiere, tra social e piattaforme. Attraverso la nostra tecnologia stiamo aiutando centinaia di gestori ad applicare una mentalità digitale a ogni aspetto della quotidianità in palestra, dalla gestione dei clienti e loro preferenze, fino ai pagamenti e promozioni della propria offerta sulla più vasta community di sportivi in Italia. La tecnologia dovrebbe semplificarci la vita, non complicarla e il nostro obiettivo è permettere a chi lavora nello sport di tornare a concentrarsi solo su quello che sa fare meglio».
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