Obiettivi operativi della Guardia di Finanza per il 2016
È stata emanata, il 10 dicembre scorso dal Comando Generale della Guardia di Finanza, la direttiva, per il 2016, inerente la programmazione operativa al contrasto all’evasione e alle frodi fiscali,
alle irregolarità nella spesa pubblica, al riciclaggio di denaro, dalla criminalità economica e finanziaria, alla sicurezza interna ed esterna dello stato e sarà attuato mediante l’esecuzione di 20 Piani Operativi.
In via generale gli obiettivi numerici rimarranno sostanzialmente immutati rispetto a quelli previsti nel 2015 e saranno probabilmente ridotti nella regione Lazio a causa della partecipazione al dispositivo di vigilanza del Giubileo.
Le attività di ispezione si concentrerà particolarmente nei confronti di quei soggetti che posseggono beni e disponibilità significative di un alto tenore di vita e che hanno dichiarato redditi bassi avendo anche come finalità quella di individuare fenomeni di riciclaggio.
Obiettivo strategico sarà rappresentato dal contrasto all’evasione, all’elusione a alle frodi fiscali, con indicatore di attuazione predeterminato, “vale a dire i Piani “Imprese di minori dimensioni”, ”Imprese di medie dimensioni”, “Imprese di rilevanti dimensioni”, “Lavoratori autonomi”, “Controlli ai fini delle imposte dirette, dell’iva e di altri tributi”, “Frodi nel settore delle accise e delle altre imposte dirette sulla produzione e sui consumi”, “Frodi IVA”, “Controllo economico del territorio”, “Enti non commerciali” e “Riscossione””.
A tale riguardo la direttiva pone risalto al punto:
(b) “nel Piano Operativo “Enti non commerciali” è stato previsto un indicatore predeterminato, assegnando un numero minimo di interventi da svolgere, al fine di potenziare il dispositivo di tutela degli operatori del cosi dello “terzo settore” e, in parallelo, l’azione di contrasto nei riguardi di strutture che abusano delle forme giuridiche associative o similari per mascherare attività diverse”.
Da rilevare che la definizione “Enti non commerciali”, come evidenziato nella direttiva del 2016, sostituisce la determinazione di “Enti no profit” come inserita nella disposizione della programmazione per il 2015.