Lotta all’evasione: tema attuale anche nell’antica Roma
Per avere diritto a far incidere il proprio nome sul quadro dei poveri e ricevere la prevista quantità di frumento gratuito, i cittadini romani dovevano semplicemente presentare il titolo di cittadinanza e aver compiuto undici anni. Il fatto che il numero delle iscrizioni fosse illimitato, però, presto portò molti, anche ricchi, a fare due conti e capire come trarre vantaggio dalla misura, pur non avendone il diritto. Alcuni benestanti, infatti, pensarono bene di liberare i propri schiavi e, d’accordo con gli stessi, di dividere con loro il frumento pubblico gratuito. A sistemare la faccenda ci pensò Cesare, con un censimento capillare, strada per strada, trovando 320mila pensioni alimentari, la metà delle quali fasulle. Quindi ordinò la costituzione di un’istituzione permanente guidata da un pretore, che aveva il compito di sostituire i pensionati morti con i veri poveri non ancora iscritti (Studio storico sulle imposte indirette presso i romani – R. Cagnat 1883).
Fonte: FiscoOggi.it – di Redazione FiscoOggi – 15 settembre 2023
Lotta all’evasione: tema attuale anche nell’antica Roma
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