L’«inquinamento edilizio»
Il bene pubblico dovrebbe venire prima dell’interesse dei singoli ma da noi la pianificazione urbanistica che tuteli l’interesse generale sembra non esistere. Lo spazio è spesso considerato, anche da tecnici autorevoli, come un “vuoto da riempire”. La cartellonistica abbruttisce le strade ostacolando una guida corretta, tra capannoni disseminati lungo le campagne senza alcuna logica diversa dall’occupazione dei terreni disponibili. L’investimento produce reddito per la speculazione edilizia che mangia ogni metro disponibile ma rende difficile la vita agli abitanti. E le “indecenze edificatorie” non indignano più
Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva
L’analisi di FRANCESCO MEZZATESTA
IL – 20 settembre 2021
L’«inquinamento edilizio» e il disordine edificatorio tolgono spazio necessario al bene pubblico