Le donazioni per il restauro di impianti gestiti da ASD e SSD, IRES indeducibile
Sono indeducibili ai fini IRES le erogazioni liberali per il potenziamento o il restauro di impianti sportivi gestiti da associazioni e società sportive dilettantistiche. Questa in sintesi la risposta del MEF in occasione del question time 5-03093 del 6 novembre 2019.
Quotidiano Fisco – Il Sole 24 Ore – 13 novembre 2019
Donazioni a impianti sportivi, Ires indeducibile
di Gabriele Sepio
Indeducibili ai fini Ires le erogazioni liberali per il potenziamento o il restauro di impianti sportivi gestiti da associazioni e società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd). È quanto si legge nella risposta fornita dal Mef in occasione del question time 5-03093 del 6 novembre 2019 in relazione all’agevolazione di cui all’articolo 100, comma 2, lettera g) del Tuir. Tale disposizione prevede la deduzione, per un importo non superiore al 2% del reddito di impresa dichiarato, delle erogazioni liberali in denaro effettuate a favore di enti senza scopo di lucro che svolgono solo attività nello spettacolo, destinate alla realizzazione di nuove strutture o per il restauro/potenziamento di quelle esistenti. Sul punto, si chiede di sapere se l’agevolazione in esame riguardi anche le donazioni a vantaggio degli enti dilettantistici che abbiano in gestione impianti sportivi di proprietà pubblica.
La risposta del Ministero è negativa e muove dai requisiti oggettivi e soggettivi per fruire della deduzione. Se, sul primo fronte, l’affidamento in concessione/gestione delle strutture sportive da parte di soggetti pubblici ad Asd o Ssd non costituisce un impedimento alla deducibilità delle donazioni, sotto il profilo soggettivo, tuttavia, gli enti sportivi non rientrerebbero nel novero dei soggetti che possono beneficiare di erogazioni agevolate ai sensi del citato articolo 100, comma 2, lettera g).
La norma – si legge nel documento – si riferisce ad enti che «svolgono esclusivamente attività nello spettacolo» e proprio tale elemento mancherebbe nel caso di specie, in quanto l’attività sportiva non è riconducibile in via esclusiva alle attività di spettacolo.
A ben vedere, la risposta mette in luce la mancanza di misure ad hoc per incentivare le sovvenzioni al mondo sportivo. Attualmente, l’unica agevolazione in tal senso è prevista dall’articolo 15, comma 1, lettera i-ter) del Tuir, che attribuisce ai contribuenti Irpef una detrazione del 19% delle erogazioni effettuate a favore di Asd e Ssd per importi comunque non superiori a 1.500 euro in ciascun periodo di imposta. Ai fini Ires, invece, non esiste nessun incentivo specifico, per cui occorre verificare di volta in volta l’applicabilità delle singole ipotesi dell’articolo 100 del Tuir.
Stringenti limiti sono previsti anche per le raccolte pubbliche di fondi da parte di questi enti, le cui entrate sono considerate non imponibili solo se non superiori a 51.645,69 euro annui e derivanti da non più di due eventi l’anno. Questi inconvenienti sono superati per gli enti sportivi che entreranno nel Terzo settore. Sul fronte delle erogazioni, trovano applicazione le agevolazioni previste dall’articolo 83 del Dlgs 117/17, che consente ai contribuenti di dedurre l’importo dell’erogazione nei limiti del 10% del reddito dichiarato o in alternativa, per i soggetti Irpef, di detrarre il 30% dell’erogazione nel limite di 30mila euro annui.
A questo, si accompagna maggiore libertà nelle raccolte pubbliche di fondi. L’occasionalità di queste ultime sarà valutata caso per caso, a prescindere dal limite di eventi annui e di importo previsto ora per gli enti sportivi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA