La ONLUS non perde la qualifica in presenza di attività accessorie remunerate
La qualifica di ONLUS non vene meno anche quando per assicurare il completamento e l’efficacia di una terapia in corso, a determinate condizioni, nell’ambito delle attività svolte come consultorio, effettua prestazioni con corrispettivo contenuto a carico del paziente, in aggiunta al contributo rimborsato dalla Regione.
L’interpello è stato posto da una fondazione ONLUS che opera come consultorio familiare e fornisce trattamenti terapeutici, effettuati da professionisti come psicologi e psicoterapeuti, non totalmente coperti dalla Regione Lombardia. Richiedeva di conoscere se la circostanza che per tali prestazioni sia previsto il pagamento a carico dell’utente di un corrispettivo, in ogni caso inferiore al valore di mercato, potesse inficiare la qualifica di ONLUS, ai sensi delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 460.
Con la Risoluzione 10-E del 23 gennaio 2015, l’Amministrazione Finanziaria ha chiarito che non perde la qualifica di Onlus la fondazione anche quando la stessa svolga attività direttamente connesse a condizione che non siano prevalenti rispetto a quelle istituzionali e che i relativi proventi non superino il 66 per cento delle spese complessive dell’organizzazione.
La Risoluzione recita: “Si ricorda che l’esercizio di tali attività “direttamente connesse” “è consentito a condizione che (…) non siano prevalenti rispetto a quelle istituzionali e che i relativi proventi non superino il 66 per cento delle spese complessive dell’organizzazione” (vedi articolo 10, comma 5, ultimo periodo, del D. Lgs. n. 460 del 1997).”
Pertanto la prevalenza va valutata tenendo conto dell’insieme degli elementi rilevanti al fine di un confronto tra le attività istituzionali e quelle direttamente connesse ed il numero delle prestazioni effettuate.
In conclusione, nel rispetto delle condizioni esposte, la Fondazione non perde la qualifica di ONLUS pur incassando dei compensi per le prestazioni aggiuntive rese ai medesimi pazienti a completamento di una terapia già in corso.