La “libera scelta” di chi si indebita per curarsi in strutture private
Accantonata la retorica degli angeli e degli eroi nulla è stato fatto per i medici delle strutture pubbliche. Gravissimo in un Paese come il nostro che ha un vuoto di organico pauroso: 17.000 medici che mancano all’appello e l’avanzamento di carriera ormai è “un miraggio”. In allarme anche i pronto soccorso e i reparti di chirurgia che hanno perdite. Un’emergenza sanitaria e sociale se non si interviene con misure urgenti: a rischio il funzionamento del Servizio sanitario nazionale e l’attuazione della riforma da 200 miliardi di euro, prevista dal Pnrr, che andrà in Parlamento nei prossimi giorni. Intanto, le scadenze dettate dall’Europa incalzano: entro il 30 giugno, data improrogabile, l’Italia dovrà presentare a Bruxelles la riforma approvata dal Parlamento. Nella attuale situazione non sarà una passeggiata.
Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva
L’inchiesta di ANNA MARIA SERSALE
IL – 9 Marzo 2022
Il sistema sanitario pubblico malato e la “libera scelta” di chi si indebita per curarsi in strutture private