Italia che frana. Come si difende il suolo lo sappiamo dal 1970 ma siamo ancora a rischio
L’instabilità climatica sarà lo scenario delle prossime decadi, con le conseguenze che già oggi sperimentiamo. Dobbiamo imparare a convivere col global warming, mentre lo combattiamo risolutamente per mitigarne i devastanti effetti. È ipocrita, e inefficace, qualificare come “emergenze” i rischi associati a questa condizione, quando ormai anche i giornalisti ricorrono, quasi con voluttà, allo stilema del “disastro annunciato”. Ma non tutto è “Cambiamento climatico”. Oltre ai fenomeni naturali, il rischio idrogeologico si è avvalso di alcune attività praticate in Italia con particolare intensità e dedizione: cementificazione, asfaltatura e abusivismo che accentuano gli effetti devastanti rispetto al passato anche nella perdita di vite umane. Da oltre trent’anni si sono spesi in media 3,5 miliardi di euro all’anno per riparare i danni. Dal 1994 si valuta che la spesa di 100 in prevenzione ne valesse da 1.000 a 10.000 in costi di riparazione risparmiati.
Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva
L’analisi di MASSIMO SCALIA
IL – 05 DICEMBRE 2022
1/ Italia che frana. Come si difende il suolo? Lo sappiamo dal 1970, errori e ritardi ci mettono a rischio