Il premier Draghi cade e si va al voto: tolto il dito dalla diga, è venuta giù la valanga d’acqua
Pensiamo davvero — senza ridere di noi stessi — che la crisi di oggi sia figlia del termovalorizzatore di Roma e delle licenze balneari della Santanché e di Briatore? Le cose, quelle serie, non vanno affatto bene nel nostro Paese. I nostri fondamentali economico-sociali sono sballati. Al desco del Pnrr si sono affastellati progetti di cui nessuno ha potuto discutere pubblicamente. Ben distanti dalle priorità indicate dal Recovery Fund dell’estate di due anni addietro, figlio di quella Next Generation Eu che ha dato un ruolo propulsivo all’Unione Europea, ripiegata oggi nel rinculo strategico imposto dalla guerra ucraina. Quei fondi — dovremmo ricordarcelo bene — erano destinati al rafforzamento del welfare sconquassato dalla pandemia, alla transizione ecologica imposta dalla crisi climatica, e alla transizione digitale essenziale in una amministrazione pubblica inefficiente. Non sta andando così.
Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva
L’editoriale di IGOR STAGLIANÒ
IL – 21 Luglio 2022