I servizi bibliotecari propri e non, appaltati “in toto” scontano l’Iva
Per rientrare nell’esenzione dall’imposta, le prestazioni rese dall’affidatario nella loro globalità, devono essere tutte relative ad attività aventi natura culturale e sociale.
Il complesso di prestazioni di servizio affidato a due bibliotecari esterni tramite appalto, con previsione di un corrispettivo unico e indistinto, il quale comprende sia attività riconducibili a quelle “proprie delle biblioteche” sia estranee, non può essere esente dall’Iva.
Le prestazioni tipiche e proprie delle biblioteche, cioè quelle che godono dell’esonero dall’imposta, come chiarito in diversi documenti di prassi, sono esclusivamente quelle di raccolta, catalogazione, conservazione, archiviazione e consultazione di libri e altro materiale utili per fini di ricerca e studio, considerate nella loro globalità.
Fonte: FiscoOggi.it – di Redazione FiscoOggi.it – 8 novembre 2021