Fondazioni, accessibile all’art bonus se la sede è un bene culturale

Art bonus esteso anche alle erogazioni liberali destinate alla manutenzione della sede di una fondazione privata purché l’edificio sia qualificabile come bene culturale. È quanto emerge dalla risposta a interpello 411/2023 delle Entrate. L’istante, una Fondazione di carattere privato che svolge attività museale all’interno di un immobile di proprietà della Regione, si interroga sulla possibilità di fruire del credito di imposta previsto dall’art bonus per le erogazioni liberali ricevute ai fini della manutenzione della propria sede…

Una Fondazione privata che ha sede e svolge la propria attività in un edificio pubblico appositamente destinato dal 1888, svolge attività museale polivalente con fototeca, biblioteca e archivio storico aperti alla pubblica fruizione. La visita al museo prevede un biglietto di ingresso di euro 5, gratuito per particolari categorie, tra cui studenti, portatori di handicap e under 15, le altre attività sono offerte gratuitamente all’utenza.

Sussiste tra la Regione proprietaria dell’immobile e la Fondazione dove ha sede ed è proprietaria dei beni in esso sistemati, un comodato transattivo.

La Fondazione con l’interpello chiede se le erogazioni liberali destinate al sostegno della propria attività rientrano nell’ambito di applicazione dei benefici del così detto “Art Bonus”.

 L’Agenzia ritiene pertinente che l’immobile assegnato alla Fondazione legittimamente caratterizzato come bene culturale possa beneficiare dell’agevolazione Art Bonus dei contributi destinati a sostenere gli interventi di manutenzione, protezione e restauro dell’immobile sede della Fondazione.

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