Enti non commerciali: solo se estraneo alla gestione il legale rappresentante non è responsabile dei debiti fiscali

Il legale rappresentante non risponde dei debiti fiscali dell’associazione solo se riesce a dimostrare di essere estraneo totalmente dell’attività di gestione durante il periodo di imposta. Questo quanto stabilito dalla Cassazione con sentenza 2953 del 1 febbraio 2022.

A febbraio 2010, Equitalia notificava alla legale rappresentante di un’associazione no profit una cartella di pagamento in qualità di coobbligata sociale. Erano stati notificati avvisi di accertamento all’associazione, divenuti definitivi per mancata impugnazione. La contribuente ricorreva, con sei motivi di ricorso, avverso la sentenza del tribunale regionale del Lazio.

La contribuente lamentava che non fossero state ben applicate le norme sulla responsabilità solidale per gli enti associativi. La Corte ha confermato che la legale rappresentante dell’associazione avrebbe dovuto dimostrare che era rimasta estranea alla gestione durante il periodo di imposta per poter essere esente da tali debiti. Già in sede d’appello la ricorrente aveva eccepito la mancanza di prova dell’attività gestoria.

Ne consegue che il soggetto è coobbligato sia per le sanzioni, sia per i tributi non corrisposti.

Per questi motivi la Corte rigetta il ricorso e condanna la contribuente al pagamento delle spese del giudizio in favore delle controricorrenti che liquida oltre alle spese prenotate a debito.

Cassazione Ordinanza n. 2953 del 1 febbraio 2022

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