È cessione di ramo d’azienda di impianti sportivi ai Comuni, quindi senza l’applicazione dell’Iva
Una società a responsabilità limitata proprietaria di una piscina polivalente, composta di una vasca per il nuoto e la pallanuoto, completa degli spazi e servizi accessori, spogliatoi, servizi e locali tecnici, di uno spazio pubblico, di una hall di ingresso con punto di ristoro, di uffici controllo-logistica, di un ambito reception con funzione di accoglienza-controllo e di uffici per la gestione. Originariamente di proprietà di 12 Comuni, ora suoi soci.
La società chiede chiarimenti, con interpello, all’Agenzia delle Entrate in merito alla disciplina fiscale, ai fini Iva, applicabile all’assegnazione ai propri soci del bene strumentale a suo tempo conferito dagli stessi e successivamente oggetto di cessione con consistente ristrutturazione attraverso project financing.
L’amministrazione finanziaria, con propria risposta a interpello 15/2022, ritiene che l’insieme dei beni costituenti l’impianto sportivo di fatto si tratti di una struttura organizzativa aziendale, in quanto si tratta di una serie di elementi che, combinati tra loro, possono prefigurare un’organizzazione potenzialmente idonea, nel suo complesso, allo svolgimento di un’attività economica a sé stante e possono, dunque, essere ragionevolmente considerati suscettibili di una valutazione unitaria quale “cessione di ramo di azienda” e non assegnazione di beni.
Ne deriva in sintesi che la cessione di una struttura sportiva ai Comuni va considerato come cessione di ramo d’azienda e non una semplice assegnazione di bene immobile e, pertanto, esclusa dall’applicazione dell’Iva.