Dopo due referendum il fantasma torna tra noi
La fissione nucleare è più vecchia del transistor, ha detto il Nobel per la fisica Giorgio Parisi. È maledettamente pericoloso, prima durante e dopo. E inciderebbe sulle bollette in modo vertiginoso, proprio adesso che il governo sta pensando a come calmierare i costi esorbitanti dell’energia recapitati a Natale nella cassetta delle lettere degli italiani. Ora il fantasma del nucleare si sta riaffacciando prepotentemente nel futuro dell’Europa, nonostante l’Italia abbia chiuso i ponti con l’atomo nel 1990 e abbia promosso da più di 30 anni la transizione al gas. Già nel 1987 e nel 2011 due referendum popolari hanno bocciato le centrali. Il movimento ambientalista torna ad indossare l’elmetto.
Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva
L’inchiesta di LILLI MANDARA
IL – 2 Febbraio 2022