Crisi del giornalismo: «Serve un nuovo patto sociale per salvare l’informazione (e la democrazia)»
Non c’è solo il ruolo invasivo della pubblicità a condizionare le linee editoriali delle testate giornalistiche grandi e piccole. Di leggi capaci di separare le proprietà dei media dagli interessi economici degli editori non si è vista neppure l’ombra; è grave il ritardo dell’Italia nel recepire la direttiva comunitaria sul copyright che impone ai grandi operatori digitali il pagamento di un equo compenso ai produttori dei contenuti. Che fare? Il “New York Times” e “Le Monde” dimostrano che esistono grandi spazi di mercato per l’informazione di qualità. Oggi consumare le celeberrime suole delle scarpe alla ricerca delle notizie significa sapersi confrontare con i big-data, consultare le fonti aperte, immergersi nel dark-web, conoscere e utilizzare i social media nella loro architettura
Fonte: Italia libera – Giornale digitale di formazione e partecipazione attiva
L’analisi di STEFANO TALLIA
IL – 19 Febbraio 2022
Crisi del giornalismo: «Serve un nuovo patto sociale per salvare l’informazione (e la democrazia)»