Con l’uscita dal Runts, devoluzione dell’incremento patrimoniale

Cancellazione dal registro e devoluzione del patrimonio sono i temi centrali affrontati dal ministero del Lavoro nella nota 11508. Sul punto, particolare rilievo assumono i chiarimenti forniti circa le linee di condotta per la perimetrazione del patrimonio in caso di cancellazione dal Runts. Una fattispecie che, in base all’articolo 50 del Dlgs 117/2017 (Cts), può verificarsi sia nel caso in cui l’ente presenti istanza motivata in tal senso, continuando ad operare al di fuori del Registro, sia nelle diverse ipotesi di cui all’articolo 25 del Dm 106/2020 (accertamento d’ufficio della carenza o mancanza dei requisiti per rimanere iscritti al Registro, mancata ottemperanza degli obblighi di deposito degli atti, aggiornamenti, presenza di provvedimenti di liquidazione o dell’autorità competenti). Tuttavia, diverse sono le conseguenze sul piano degli effetti devolutivi, a seconda che l’ente cancellato intenda o meno continuare ad operare. In caso di estinzione o scioglimento l’ente dovrà devolvere il patrimonio residuo – previo parere preventivo da parte del Runts – a un altro ente del Terzo settore (articolo 9 del Cts).

 

Fonte: Gruppo Il Sole 24 Ore – NT+ Fisco – di Sofia Ludovica Giurlani e Gabriele Sepio – 17 Settembre 2024

Con l’uscita dal Runts, devoluzione dell’incremento patrimoniale

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