Approvata la riforma dello sport, tra più ombre che luci…
Con Comunicato Stampa del 26 febbraio 2021 il Consiglio dei Ministri ha annunciato che nella stessa data, sono stati approvati cinque decreti legislativi di riforma dell’ordinamento sportivo, in attuazione della Legge Delega n. 86 dell’8 agosto 2019.
L’approvazione di questi decreti è il frutto di serrato dibattito tra forze politiche ed istituzioni sportive, producendo dissenso quasi generalizzato.
Fonte: Gruppo Il Sole 24 Ore – NT+Fisco – di Marco Bellinazzo – 26 febbraio 2021 – Dal lavoro retribuito all’apprendistato come cambiano le attività sportive
Per aggiornare almeno in parte la legge 91 del 1981 e varare una riforma organica dello sport ci sono voluti quasi tre anni e tre Governi. Ieri, dopo mesi di polemiche (nient’affatto sopite), il Consiglio dei ministri ha licenziato i cinque decreti (su sei, quello sui rapporti tra le istituzioni sportive, contenuto nel Dl 5/2021, è in discussione al Senato) che attuano la legge delega approvata nell’agosto 2019 dal primo Governo Conte.
Molte e variegate le novità. La principale riguarda senz’altro la nuova definizione di «lavoratore sportivo» che supera la formalistica divisione fissata quarant’anni fa tra professionisti e dilettanti. D’ora in avanti ci sarà soltanto una distinzione tra l’«amatore» e il «lavoratore sportivo», ovvero «l’atleta, l’allenatore, l’istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico e il direttore di gara che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l’attività sportiva verso un corrispettivo».